Il tribunale di Catania, anche in secondo grado, ha dato ragione ad una “gattara” di Gravina di Catania (CT) e alle associazioni animaliste che l’hanno sostenuta nella battaglia legale contro una condomina che chiedeva lo spostamento della colonia che vive pacificamente nel condominio.

Tutto nasce nel 2021 quando una signora avvia una azione legale per “lesione possessoria” (art. 1170 cc e 703 c.p.c), in quanto, a suo dire, la presenza di un certo numero di gatti all’interno del condominio comprimeva il suo libero godimento del proprio balcone edel proprio appartamento.

Però, quel gruppo di felini rappresenta una colonia regolarmente riconosciuta e con una “tutor” che se ne occupa.

Inizialmente viene emesso un provvedimento che impone alla “tutor” di spostare la colonia, con il supporto dell’Asp veterinaria. Solo che l’Asp non è parte del giudizione, mentre invece la normativa è chiara: “è fatto divieto di allontanare i gatti in libertà dal loro habitat naturale, sia esso pubblico o privato”.

Infatti, la gattara non ci sta e, sostenuta legalemente dalle associazioni “Le Aristogatte” e “L’Altra zampa”, presenta ricorso. Arriva la prima vittoria: il giudice Angelo Pappalardo si pronuncia a favore dei gatti: “è riconosciuto il legame fra colonia felina ed habitat e lo spostamento può, quantomeno in astratto, comportare un pregiudizio per gli animali”.

Ma la condomina non si arrende e ricorre in secondo grado. La Terza sezione, presieduta da Grazia Longo, ribadisce il concetto espresso in primo grado. La colonia non può essere sfrattata “in quanto si andrebbe a violare il divieto di allontanamento dell’animale dal suo habitat naturale”. Il Tribunale, chiarisce inoltre, che “neppure al referente della colonia felina è attribuito il potere di spostare il gatto o la colonia felina” in quanto la stessa non costituisce una res nella disponibilità del referente che può essere da questi “consegnata” all’Ente comunale. Anzi, condanna la ricorrente al pagamento delle spese legali.

Chiarisce inoltre il provvddimento

  • le competenze in materia di colonie feline ricadono sui Comuni e sulle Asp
  • il referente o tutor è solo un privato cittadino il cui operato non solleva le istituzioni dalle proprie competenze e responsabilità
  • lo spostamento di una colonia felina può essere effettuato esclusivamente per gravi e documentate necessità

Un soccesso del diritto, del buon senso e degli animali!